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L'Uisp al Move Congress Isca con le sue buone pratiche

Fino a sabato 7 ottobre l'annuale appuntamento dello sportpertutti mondiale. L'Uisp presenta il suo lavoro contro il razzismo e per l'inclusione

 

E' in pieno svolgimento a Birmingham il Move congress organizzato dall’Isca-International sport and culture association. Delegazioni da tutta Europa saranno al lavoro fino al 7 ottobre per scambiare buone pratiche e idee su come affermare il diritto al movimento come diritto umano.  Tema che sta a cuore alla Uisp, da sempre in prima linea nella battaglia per garantire l'accesso allo sport e al movimento per tutti. Una folta delegazione Uisp ha preso parte ai lavori, portando il suo contributo in termini di esperienze, progettualità e stimoli nelle varie sessioni di lavoro dedicate ai progetti in corso, al ripensamento degli spazi urbani e alla rimozione delle barriere per garantire pari opportunità di accesso. In programma anche sessioni parallele su benessere e scuole attive.

Giovedì 5 ottobre Carlo Balestri è intervenuto nella sessione dal titolo "Coinvolgere gruppi più svantaggiati nell'attività fisica", con un focus sulla lotta all'esclusione sociale e al razzismo e particolare riferimento a rifugiati e richiedenti asilo. “La società civile può e deve fare molto per combattere il razzismo e noi come Uisp siamo in prima fila da molti anni in questa battaglia – ha detto nel suo intervento Balestri, responsabile politiche internazionali Uisp - Non è questo il luogo per discutere le politiche e le scelte dell'Europa, ma sicuramente per condividere e imparare dalle nostre esperienze”. 
“Abbiamo condiviso una riflessione su come si possono integrare i migranti attraverso le sport e quindi abbiamo presentato le nostre metodologie e buone pratiche migliori. Per noi lo sport è un diritto e interpretato come gioco può diventare un mezzo per far integrare e conoscere persone diverse”.

Daniela Conti è intervenuta per presentare il lavoro che quotidianamente l’Uisp svolge con campagne, attività e eventi a livello locale, nazionale e internazionale, come i Mondiali Antirazzisti: “Lottiamo innanzitutto contro i pregiudizi – ha detto Conti - Questo è il primo ostacolo su cui ci imbattiamo, è un lavoro difficile ma è altrettanto necessario affrontarlo. Poi ci sono le barriere legislative e formali, in cui si inserisce la battaglia per lo ius soli, e contro tutte quelle regole escludenti che impediscono a giovani di origine straniera di praticare liberamente sport nel nostro paese. In questi anni abbiamo imparato molto, ad esempio che non possiamo pensare di poter risolvere tutti i problemi di queste persone, ma attraverso lo sport possiamo far stare meglio le persone, quello è il nostro ambito di intervento”. (a cura di Raffaella Chiodo, Sara Ceci e Elena Fiorani)